Zone parallele Capitolo II - Antonello Casu e Elisabetta Falqui
Al confine tra fotografia e pittura Antonello Casu cattura particolari di fatiscenti barche dimenticate nei porti che decontestualizza a favore di un’astrazione lirico-formale improntata su essenzialità e sintesi espressiva. Rifrazioni luminose, riflessi, dissolvenze compongono frammenti di campiture piatte dai cromatismi sferzanti, giocati sull’orizzontalità della rappresentazione che trovano il loro equilibrio in relazione alle xilografie su tela di Elisabetta Falqui, icone verticali dai linearismi nipponici. Codici archetipici, silenziosi ideogrammi tracciati come sequenze, frutto di cifrari stilistici personali, sono scanditi da sottili modulazioni ritmiche. Gamme cromatiche ridotte al bianco e nero, con la sola variante dei rossi, e la ricerca della casualità nell’intervento pittorico si pongono in antitesi ai gialli stridenti e agli azzurri intensi degli orizzonti fotografici di Casu e alla sua attenta analisi del dato reale trasfigurato.Accostate per contrapposizione, nel tentativo di raggiungere un equilibrio percettivo-visivo, fotografia e incisione interagiscono con il video di Matteo Piras No fun e l’installazione sonora di Daniela Zedda Variazioni, in questo secondo capitolo della rassegna.
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