Architettura come sfida. Pier Luigi Nervi al MAXXI
Un’ampia mostra con un focus sui progetti olimpionici del 1960. La capitale celebra la figura poliedrica di Pier Luigi Nervi. L’architetto delle strutture, il maestro costruttore che ha saputo plasmare magnificamente il cemento. Tra architettura organica e razionalismo…
Il costruire è, senza confronti, la più antica e importante delle attività umane. Nasce dal soddisfacimento di esigenze materiali dei singoli e della collettività e si eleva a esprimere i più profondi e spontanei sentimenti. Se poi, per metterlo in pratica, si sfruttano quei principi che vanno dall’originalità strutturale, all’ingegnosità nell’utilizzo dei materiali fino alla rapidità di esecuzione, inutile dire che si rientra in una logica di assoluta eccellenza in ambito ingegneristico/architettonico. Così come il protagonista del miracolo economico del secondo dopoguerra, l’icona internazionale al quale si deve la diffusione del modus vivendi made in Italy oltre i confini. Il più brillante artista del cemento armato a detta di Pevsner, ovvero Pier Luigi Nervi (Sondrio, 1891 - Roma, 1979). Sperimentazione e ricerca da una parte, creatività e scientificità dall’altra, contribuiscono a dare forma a rivoluzionarie coperture geodetiche ma anche a reinterpretare pilastri a fasci, contrafforti e nervature desunte dall’architettura gotica. Nomen omen - il destino nel nome -, direbbero i latini del maestro del calcestruzzo al servizio di un’architettura innovativa fondata su rigidi principi di staticità e funzionalità, che ha contribuito al superamento dello sterile conflitto tra ingegneria e architettura.
Introdotto da Giuseppa, la motobarca di famiglia in ferrocemento arenata davanti al museo, l’allestimento prosegue all’interno con 15 tra i suoi più celebri progetti - dal Teatro Augusteo all’ Ambasciata italiana a Brasilia passando dal Padiglione di Torino Esposizioni - con i riflettori puntati sulle opere della capitale realizzate in occasione delle Olimpiadi del 1960 di cui si celebra il cinquantenario. Un itinerario articolato e complesso delinea la figura poliedrica di colui che è stato, oltreché ingegnere e architetto, anche costruttore, inventore, scrittore e docente dando vita e divulgando una disciplina che fosse alla portata di tutti. Plastici, filmati, interviste e foto d’epoca, documenti originali di oltre 40 brevetti depositati, il plastico/gioco che spiega il Sistema Nervi affiancano, tra gli altri, i disegni originali dei quattro capolavori realizzati nel giro di quattro anni, emblematici per comprendere la concezione statica di Nervi. Il Palazzetto dello Sport, struttura circolare a cupola ribassata - la cui calotta interna è un incrociarsi di nervature composte da “tavelloni” in ferrocemento - sorretta da cavalletti radiali inclinati; lo Stadio Flaminio, anello di gradinate, che funge anche da copertura dei corpi sottostanti, con pensilina sulla tribuna d’onore; il Palazzo dello Sport all’EUR, struttura circolare sormontata da una cupola magnificamente increspata e il Viadotto di Corso Francia, dove impiega i pilastri a sagoma variabile. Il tutto in un percorso scandito dall’alto da grandi tondi dove vengono proiettate le coperture circolari nerviane, cupole virtuali dagli effetti optical, del più bel materiale che l’umanità abbia inventato.
Conseils tres interessants. A quand la suite?
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