NERO NOTTE - Daniele Serra



Scrutando in quella profonda oscurità, rimasi a lungo, stupito impaurito sospettoso, sognando sogni, che nessun mortale mai ha osato sognare. (Edgar Allan Poe) 
 
Nero come l’anima quando si specchia nel buio. Nero come la notte quando la luna non basta. Perché la notte è il luogo ideale dove le paure prendono forma. Dove affiorano immagini e parole. Dove il mistero si rivela. La notte è il luogo dello stupore. Il luogo dei colori trasfigurati e dei contorni dissolti. Il luogo in cui il tempo si dilata e il silenzio incombe. La notte è nera come l’universo immaginifico di Daniele Serra. É un immaginario sospeso tra incubo e realtà, abitato da un’umanità imprescindibile dalla natura, quello del brillante illustratore dalla cifra stilistica unica e inconfondibile. Natura matrigna dove tutto evolve, si trasforma e inevitabilmente muore. Dove atmosfere sinistre e toni plumbei avvolgono eroine dallo sguardo magnetico e dalle folte chiome che si confondono con il fondale pittorico, definiscono figure ieratiche tra città fantasma e scorci che sembrano provenire dal cinema gotico italiano di Bava, Freda e Margheriti, senza trascurare le pellicole espressioniste tedesche di Lang e Murnau. 




L’approccio è quello della concezione della natura come elemento sovrastante, legata all’idea di sublime. Questa idea di essere umano e natura in un continuo equilibrio instabile perenne. Da ciò, una visione della Natura come elemento di cui l’uomo non può fare a meno, costretto a subirne la potenza, rimanendone allo stesso tempo affascinato, spiega l’autore. Fenomeno che turba e inspiegabilmente attrae, il concetto di sublime sottende all’infinitamente bello al punto da suscitare orrore e paura. Esso implica un piacere ambiguo capace di infondere emozioni impensabili, le stesse provocate dall’artista che possiede l’innata abilità di sviscerare i lati oscuri dell’esistenza, l’umana miseria al limite della perversione, in un vortice di seduzione e raffinatezza formale non comuni. Ognuno di noi ha un demone dentro, grande o piccolo che sia, si tratta di provare a parlarci (come per Dario Argento), la fortuna di raccontare gli incubi è che puoi esprimerli con una creatività senza limiti ed è bellissimo poter creare mondi e sensazioni che sono lì chiusi in un foglio di carta, che aspettano solo qualcuno che li guardi e ci si immerga. Rispetto all’orientamento digitale dell’illustrazione contemporanea, Daniele Serra ha compiuto il percorso inverso. 




Con notevole maestria e un segno rapido e deciso procede in punta di pennello, servendosi rigorosamente di acquerelli e chine tramite velature che si sovrappongono e sfumano creando scenari evanescenti. La sua è una pittura pregna di pathos che lascia largo spazio al male e dove l’abisso scruta inesorabilmente l’umanità. Non a caso, a detta di Stephen King: I mostri sono reali e anche i fantasmi lo sono. Vivono dentro di noi e, a volte, vincono. Al corpo femminile di dannunziana memoria, strumento di esplorazione sensuale, accosta alberi scheletrici, cattedrali sull’acqua, carcasse di torri e castelli dimenticati dal tempo. 




Sofisticato illustratore New Gotic, a tratti baroccheggiante, ma soprattutto figlio di un romanticismo colto e decadente, il suo codice espressivo è mutuato dall’osservazione di artisti come Goya, Brugel e Bosh. Di illustratori come Dino Battaglia, Frank Miller e George Pratt e di scrittori come Shirley Jackson, Eta Hoffman e Lovecraft. Io lavoro sempre in maniera abbastanza istintiva, senza troppi ragionamenti dietro. Penso che quando hai a che fare con elementi atavici come la paura e i sogni, devi un minimo lasciarti guidare dal tuo essere. Ancora in finale con i più grandi illustratori del pianeta al World Fantasy Awards, dopo aver trionfato tre volte al British Fantasy Award, Daniele Serra ha realizzato oltre 300 copertine di romanzi pubblicati da case editrici di tutto il mondo e ha dato vita ad adattamenti a fumetti per autori del calibro di Stephen King, Clive Barker e Joe R. Lansdale. 




Nonostante lo smisurato background di formazione che annovera tra le altre discipline musica, pittura, letteratura e cinema, l’autore non è classificale all’interno di una precisa tendenza artistica, ma è certamente riconosciuto come il più prestigioso illustratore sardo nonché uno dei più grandi a livello europeo grazie a una carriera scaturita esclusivamente da dedizione, determinazione e grande talento. E come direbbe Joe R. Lansdale: Unico e sorprendente, Daniele è un artista fantastico. 


Testo di presentazione della mostra NERO NOTTE, ideata e curata da Roberta Vanali per l'EXMA

Commenti

I più popolari