Gianluca Chiai - Mare protetto
In fondo fotografare è come scrivere: il paesaggio è pieno di segni, di simboli, di ferite, di cose nascoste. E’ un linguaggio sconosciuto che si comincia a leggere, conoscere nel momento in cui si comincia ad amarlo, fotografarlo. (Mario Giacomelli)
Non c’è traccia di attività umana ma solo l’effetto del tempo che passa e tutto muta e consuma, nelle opere del fotografo Gianluca Chiai che mostrano il lento processo di trasformazione dell’area marina protetta di Capo Carbonara, nella costa sud-orientale sarda. Con un approccio silente e contemplativo Chiai fissa la bellezza naturale del paesaggio. Strutture pietrose, paesaggi costieri, rocce monolitiche, distese marine e il grande faro dell’isola dei Cavoli sono il pretesto per cogliere l’essenza più profonda dell’isola, con l’obiettivo di decifrare quella natura selvaggia che la contraddistingue e definire l’importanza dello spazio percepito al di là di facili intenti descrittivi.
Testo della mostra di Gianluca Chiai che si è svolta ad agosto alle The Social Gallery
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