Arte da gustare, nel format di Palazzo Doglio.


Il chiasso di una zuppa di pesce della cultura romanesca è il titolo del piatto ideato dall’Executive Chef dell’Osteria del Forte di Palazzo Doglio, Alessandro Cocco, proveniente dalla scuola di Gordon Ramsay, che si è ispirato all’opera di Mino Maccari Ammiraglio seduto sulla tinozza. Stiamo parlando dell’evento conclusivo di “Arte in Tavola”, progetto costituito da un ciclo di quattro appuntamenti che hanno preso  spunto dagli artisti della Collezione Ingrao - custodita negli spazi della Galleria Comunale di Cagliari -, per un format innovativo ideato da Virginia Dal Cortivo, Business Development and Events Manager del Forte Village Resort, con l’obiettivo di portare l’arte contemporanea al di fuori degli spazi istituzionali, per raggiungere un pubblico più ampio attraverso uno spazio condiviso come quello di un prestigioso ristorante.


Il progetto, che ha preso avvio a dicembre con Filippo De Pisis e La tartare di manzo con inchiostro di aceto balsamico e croccante di parmigiano, è proseguito con il nucleo d’opere di Giorgio Morandi al quale è stato dedicato il dolce Bianco di panna cotta con tre elementi in movimento, per poi passare all’opera di Felice Casorati Le uova sul tappeto, abbinate dal creativo Chef al piatto Il tempo di una scacchiera di patate, uova e tartufo, ha purtroppo subito una brusca interruzione dovuta all’emergenza Covid per ripartire con l’ultimo appuntamento che si è svolto tra il 23 e il 24 gennaio, con una zuppa di pesce tra le più squisite che abbia avuto modo di gustare.


Questo speciale connubio tra arte e cibo, esperienza di alta cucina d’autore, è stato proposto recentemente dalle Gallerie degli Uffizi attraverso una serie di brevi video, lanciati su Facebook, dove diversi chef stellati sono alle prese con pietanze ispirate ad opere che hanno come tema quello del cibo. Mentre il format della Dal Cortivo, anticipato da un breve video dell’opera visibile direttamente al tavolo tramite un codice QR, si conclude con la visita dell’opera al Museo, poichè chi ha aderito all’iniziativa, ha avuto un biglietto omaggio per visitare l’intera Collezione Ingrao.

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