Intervista a Veronica Paretta per Sublime Lineam




Chi è Veronica Paretta?
Sono madre di due piccoli uomini, ho 30 anni e vivo a Cagliari con mio marito.

Qual è la tua formazione e gli artisti a cui fai riferimento?
Ho studiato al liceo artistico di Cagliari e proseguito gli studi all'Accademia delle Belle Arti di Bologna. Dopo la laurea triennale ho deciso di ritornare a Cagliari, ho viaggiato un po' per la Sardegna e continuato la mia ricerca artistica individualmente. Gli artisti che mi hanno accompagnato sono stati in primis Cy Twombly, Rauchenbergh e Basquiat.

Da dove origina la tua ricerca pittorica e in quale direzione si sviluppa?
È da sempre che nutro interessere verso l'arte e in quale direzione si svilupperà sarei curiosa anche io di saperlo. Mi diverto molto nello sperimentare perciò è  tutto da vedere. 

La tua espressività oscilla da sempre tra figurazione e astrazione, da cosa nasce questa esigenza e quale linguaggio ti è più congeniale? 
Al Liceo ho imparato a disegnare dal vero, a fare le copie delle opere, ho imparato i diversi tipi di chiaroscuro ma l'esigenza era di andare oltre. Ero bloccata dentro le figure e nelle forme e una volta iniziata l'accademia ho capito che dovevo dimenticare tutto e rincominciare da zero.  Qui inizia la mia ricerca dell'abbandonare qualsiasi modello figurativo e dedicarmi soltanto al segno, al colore e alla forza delle pennellate. Ho iniziato a scarabocchiare, ho sperimentato cercando di uscire dai margini del figurativo dando spazio solo ed esclusivamente al segno. In tutto questo ci sono dei momenti in cui segni e colori accostati tra di loro creano strane figure e io mi diverto a farle emergere cercando sempre di non rinchiuderli troppo. In questo caso non saprei dire quale sia tra questi due il linguaggio per me più congeniale  perché dipende sempre dal momento è da come sto. 

Il gesto pittorico segue l’istinto oppure è il risultato di una ricerca ben calcolata?
Ricerco molto la spontaneità del gesto perché un gesto troppo controllato perde di forza e naturalezza, ma  dietro questo si,  c'è una ricerca e tendo comunque a controllarlo perciò le due cose vanno assolutamente di pari passo.

Quali sono i concetti che sviluppi fondamentalmente? 
Equilibrio, forza, spazio e dinamismo. 

Descrivi il tuo modus operandi.
Inizio con dei segni, accostamenti, sovrapposizione di colori e sfumature.  Proseguo cercando di dare forma e dinamismo alla composizione, di conseguenza cancello e aggiungo. Cerco continuamente gli incastri giusti e pian piano il lavoro prende forma. In questo modo di operare i miei lavori non hanno un significato o un messaggio preciso. Anzi, cerco di andare oltre la forma e fare in modo che a parlare liberamente siano il segno ed il colore

Cosa ti attrae maggiormente della realtà che ti circonda?
Un paio di anni fa avrei risposto il degrado, le cose usurate, i posti abbandonati, questi posti hanno un non so che di bello.  Ora mi attrae il silenzio.

Qual è il tuo concetto di bellezza?
Il caos organizzato, l'ordine nel disordine...

I tuoi gusti cinematografici e musicali. 
I miei film preferiti sono "il Minestrone" di Sergio Citti, e "il Sacro Graal" dei Monty Python. Con i gusti musicali vario dal 60's psychedelic rock, progressive sperimentale, hard rock,  alla musica classica e d'orchestra. 

Quali sono i progetti futuri? 
Ho due progetti espositivi personali alla quale inizierò a lavorare a breve e nel mese di settembre vorrei aprire uno studio dove posso tenere dei laboratori di pittura e allo stesso tempo lavorare ai miei quadri.


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