Il punto di vista di Tomm El-Saieh
E’ il proseguo del progetto presentato a Miami nel 2015 all’interno della collettiva Gucci Vuitton all’ICA, la prima mostra di Tomm El-Saieh in Italia.
Origina dalla pittura tradizionale haitiana alla quale è stata rimossa ogni traccia di narrazione e dove la sovrapposizione di segni e velature ha sostituito le classiche campiture piatte, il linguaggio di Tomm El-Saieh, artista alla sua prima personale in Italia.
Nato ad Haiti da padre palestinese e madre israeliana ha avuto la necessità di guardare a distanza le diverse culture, di cogliere da un luogo neutrale l’aspetto delle cose scegliendo l’ambito dell’astrazione. Attraverso segni che danno luogo a orditi e punzonature intervallate da trasparenze improvvise che si amalgamano per agire come filtri e far metaforicamente fronte al conflitto culturale. Fonde espressionismo astratto alla sintesi dei motivi tradizionali dei tessuti haitiani, con un occhio di riguardo alla pratica voodoo che emerge in un susseguirsi quasi ossessivo di elementi filamentosi scanditi ritmicamente con gesto mantrico. La sua è una pittura calligrafica, un alfabeto visivo privo di contenuti concettuali il cui procedere è congeniale a strutturare in senso percettivo le trame e indagare le dimensioni spazio-temporali che coniuga all’atmosfera profondamente meditativa.
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