Pantoli atto Primo

Un tassello importante dell’opera di Primo Pantoli. Artista trapiantato in Sardegna dalla natura poetica quanto provocatoria, che ha dato vita al Gruppo 58. In mostra oltre 200 disegni inediti realizzati tra il 1957 e il 1960. A Cagliari, fino al 2 marzo.

Primo Pantoli, La venditrice di limoni, 1959
Primo Pantoli, La venditrice di limoni, 1959
Li avevo dimenticati sul fondo di un cassetto”, risponde Primo Pantoli (Cesena, 1932) quando gli si chiede da dove provengano quei 200 disegni inediti realizzati tra il 1957 e il 1960, ossia agli albori del suo trasferimento in Sardegna. Quando decide di mettere in atto un tour nell’isola per documentarne vita e tradizioni locali, al di là di facili folklorismi.
Introspezione psicologica, rapporti sociali ed erotismo sono le tematiche battute in questi anni e restituite con rapidità ed esasperazione del segno, sintesi progettuale e aggressività cromatica che sfociano in un espressionismo viscerale, a tratti deformante, in opposizione alla radicata tradizione accademica isolana. Disegni, chine, pennarelli e acquerelli, che ricordano Chagall e il Picasso monumentale dei primi Anni Venti, sono spesso caratterizzati da frasi o brevi poesie che nel tempo daranno un apporto fondamentale alla sua ricerca. Come la china acquerellata del 1959 che recita: “Io t’amo e la mia vita è chiusa nello scrigno delle tue mani, ma se impazzissi e fossi occhi nei tuoi occhi chi mi salverebbe?”.

Roberta Vanali
Cagliari // fino al 2 marzo 2013
Primo Pantoli – Il Primo Pantoli. Disegni 1957/1960
a cura di Efisio Carbone
SPAZIO (IN)VISIBILE
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