E le navi vanno... (Ri)apre il Museo Archeologico di Olbia
L’aspettativa è che stavolta sia quella buona. Domanda legittima, se è vero – come è vero! – che il Museo Archeologico di Olbia, nel giro di sette anni, ha visto succedersi ben quattro inaugurazioni. L’ultima il 29 marzo, in occasione del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia. Ma tanta attesa pare proprio che fosse meritata: realizzato sull’isolotto di Peddone con progetto di Giovanni Macciocco, il bell’edificio si affaccia sul mare con una vista davvero mozzafiato. Una proposta mica da poco, per i vacanzieri della Costa Smeralda, normalmente distratti da ben altri “patrimoni”…
All’interno un percorso espositivo che parte dall’incursione dei Vandali del 450 d.C. – che portò alla distruzione della città e all’affondamento delle navi in porto -, fino al 1700. Timoni, alberi maestri – di cui uno di dimensioni straordinarie – e il relitto “n. 1” restaurati di tutto punto, che vanno ad aggiungersi ai rinvenimenti dei relitti di ventiquattro navi (2 dell’età di Nerone, 16 del V secolo d.C., 6 d’epoca giudicale), oltre a tanti altri reperti tra cui lucerne, anfore, gioielli, sculture, monete vasi, amuleti. Testimonianze fondamentali che hanno permesso la ricostruzione della vita dell’antico porto e dell’attività commerciale dalla nascita della città.
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