Cornice Art Fair
Occhi puntati quest’anno sulla novità in Biennale che tanto ha fatto parlare di sé. 8.000 metri quadri di tensostruttura climatizzata, 53 gallerie, oltre 180 artisti sono le cifre di Cornice Venice Art Fair, new entry tra le ormai numerose fiere d’arte che aprirà i battenti durante il lungo "week end" veneziano. Una fiera di nicchia che offre un panorama eterogeneo con una prevalenza di gallerie internazionali e che mira alla presenza di collezionisti e critici prospettandosi come prestigioso punto di riferimento per l’arte contemporanea. La vernice della Biennale è da tempo uno degli eventi di maggior portata nel calendario internazionale dell’arte, e Cornice si propone di istituire un luogo per il mercato, che è già presente e attivo in tale periodo a Venezia. Siamo in contatto con molti dei padiglioni e con vari musei che verranno in occasione della Biennale e hanno già in programma di visitare Cornice. Il nostro intento è dunque quello di fornire, o forse dovrei dire ripristinare, una dimensione mancante nei giorni di apertura della Biennale dichiara ad Exibart il direttore artistico dell’evento Augustus Rylands - figlio di Philip, direttore della Guggenheim -, e spiega fino al 1968, la Biennale aveva un ufficio vendite ufficiale che gestiva la vendita delle opere esposte nei padiglioni. Peggy Guggenheim ha comprato opere alla Biennale, così come Palma Bucarelli lo fece per il Museo Nazionale D’Arte Moderna di Roma. Il Museo di Cà Pesaro a Venezia venne costituito con una serie di opere acquistate dal Principe Alberto Giovanelli nel 1895. Cornice sarà dunque il "locus amoenus" dove le gallerie, che non hanno mai rinunciato a fare affari durante la Biennale, avranno uno spazio a loro interamente dedicato.
Autorevoli personalità come Jean Jacques Aillagon (Direttore della Collezione Pinault e di Palazzo Grassi, nonché ex Ministro alla Cultura francese), Massimo Barbero (Associate Curator della Collezione P. Guggenheim), Jan Krugier (Galleria Krugier), Otto Hubner (American Contemporany Art Gallery) e Daniella Luxembourg (fondatrice di Phillips, De Pury & Luxembourg) hanno preso parte al comitato di selezione decretando una notevole presenza nazionale tra cui Lorenzelli, Vecchiato, Studio Invernizzi e Giò Marconi - che annuncia la partecipazione della Fondazione in laguna – alla quali si affiancheranno le newyorkesi Robert Miller, Jason McCoy e Salander-O’Reilly. Dalle gallerie più note a nuove promettenti realtà in Europa orientale e Sud America fino ad arrivare in Cina e Corea con l’obiettivo di tracciare un panorama del mercato artistico d’alto livello su scala mondiale. La nostra intenzione e' di dare uno spazio a realtà meno conosciute, ma che comunque stanno suscitando interesse notevole da parte del mondo dell'arte, a fianco di artisti e gallerie di consolidato prestigio. Ogni fiera deve cercare di offrire qualcosa in piu', qualcosa che la rende diversa e speciale. Cornice si distingue per molti elementi: siamo durante il vernissage della Biennale, l'unico periodo in cui l'intero gotha dell'arte internazionale e' presente in Italia, abbiamo numerosi stand dedicati a singoli artisti, che creano un effetto che definirei museale, precisa Rylands. Una fiera unica nel suo genere in quanto gli espositori sono stati invitati a presentare rassegne monografiche o mostre a tema. Ed ecco che Marconi porterà le prime opere di Schifano e Lorenzelli una grande scultura di Paolo Icaro, ma si farà spazio anche nuove realtà stimolanti e di tendenza. L’arte contemporanea sta subendo un processo di svincolamento e liberazione dal predominio della produzione artistica europea e americana, e sta sempre più scoprendo talenti in paesi emergenti o semplicemente con approcci artistici e sensibilità estetiche diverse da quelle occidentali. Spesso questa espressività e contemporaneità e' legata alle circostanze politiche, economiche e sociali dei paesi in cui si trovano - ad esempio "Art is for the People" del brillante ed emergente artista cinese Ma Han. Quindi, come fiera, stiamo dando ai collezionisti quello che cercano: nuovi stimoli, nuove scoperte, nuove prospettive.
La location stabilita è l’area di Tronchetto, non lontana dai Palafenice, dove un padiglione appositamente realizzato da Carlo Castiglioni permetterà di creare un ambiente interno elegante e funzionale, ma allo stesso tempo discreto, in modo tale da concentrare tutta l’attenzione del visitatore sull’area esposta, tiene a precisare l’architetto alla conferenza stampa, artefice di progetti non facili dal punto di vista logistico come l’Arsenale o il Padiglione italiano. Tra gli sponsor della prima edizione la Fondazione Poletti, che all’interno del Vip lounge presenta una selezione della collezione che spazia dall’arte del dopoguerra fino ad oggi, curata da Philip Rylands, e la Young Artists Foundation, attiva nella comunicazione e nella promozione di artisti emergenti, che per l’occasione metterà in scena una scultura monumentale di Helidon Xhixha, ispirata all’11 settembre. Una doppia colonna d’acciaio alta sei metri che troverà definitiva collocazione a New York.
Una fiera proiettata sul panorama internazionale con una funzione culturale importante e che non trascura i particolari, perciò ricco programma anche per gli ospiti Vip, dalla cena di gala che concluderà la giornata di apertura a quella in onore di David Lachapelle, la sera del 7, che si preannuncia come uno degli eventi più glamour. Oltre a quella organizzata da Miart 2008, il 9 giugno, a testimoniare la sinergia tra le due manifestazioni, sono previsti visite e cocktail per il board della Guggenehim Foundation e della Tate Gallery.
(Roberta Vanali - Articolo di approfondimento pubblicato sullo Speciale Biennale allegato ad Exibart onpaper n. 40)
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