Intervista a Maria Francesca Chiappe. Assessora alla Cultura del Comune di Cagliari.


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Intervista a Maria Francesca Chiappe. Assessora alla Cultura del Comune di Cagliari.


Giornalista professionista, caporedattrice ed editorialista de L’Unione Sarda e scrittrice. Nel 2008 ha vinto il Premio Nazionale Cronista dell’anno e nel 2024 il Premio giornalistico Sardegna. Dal 2017 è Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana. Abbiamo intervistato Maria Francesca Chiappe (Cagliari 1962), laurea in Giurisprudenza, Assessora alla Cultura, Spettacolo e Turismo del Comune di Cagliari.


Quali sono gli obiettivi primari del suo incarico?

Cagliari è una città culturalmente vivace la cui cittadinanza, innanzitutto, merita una attenzione particolare sotto il profilo dell’offerta di tutto quello che è compreso nel sostantivo “cultura”. L’impegno di questa amministrazione è quello di tenere vivo l’interesse per l’arte in generale, la letteratura, la musica, il cinema, il teatro nella molteplicità di espressioni. I musei hanno un ruolo fondamentale così come i teatri, a cominciare dal Lirico, da tempo fiore all’occhiello della proposta culturale della città.

Di quali professionisti si è circondata?

A parte i dirigenti e i funzionari che lavorano all’assessorato alla Cultura, devo sottolineare con grande con impegno, non ci sono figure professionali specifiche che mi affiancano nel mio lavoro quotidiano. Sarà invece assunta a tempo determinato secondo l’articolo 90 del decreto legislativo 267 del 2000 un’assistente amministrativa.

Il futuro dei Musei Civici: verrà finalmente indetto un concorso pubblico per individuare un Direttore Artistico?

Sì, sta per essere pubblicato un avviso per individuare un funzionario tecnico esperto in materia di gestione museale e storico dell’arte.

Quali sono le strategie per allineare la cultura cagliaritana a quella nazionale?

Sono convinta che la “cultura cagliaritana” non abbia nulla in meno rispetto a quella nazionale, nel tempo sono stati organizzate a Cagliari manifestazioni di rilievo capaci di attirare anche turisti, e comunque, tenendo conto delle risorse a disposizione, l’offerta tenderà sempre a una proposta di qualità, in ogni campo. 

Come intende affrontare la carenza di spazi espositivi?

A Cagliari gli spazi espositivi non mancano: Palazzo di Città, Galleria Comunale d’Arte, Ghetto (dove sono in fase di completamento i lavori) Lazzaretto, Exma, Museo Cardu, Search, Passeggiata coperta, Castello di San Michele. Ci sono spazi espostivi anche all’interno della Mem.

I contributi pubblici alla cultura per l’ottanta per cento sono destinati a teatro e musica, quando saranno incrementati per l’arte contemporanea?

I contributi sono destinati ai settori  spettacoli e cultura, e nella cultura sono comprese le mostre e l’arte contemporanea: non c’è una scelta di campo a monte.

Ci sono possibilità che teatri come il Civico e l’Auditorium siano riaperti?

E’ un preciso obiettivo la riapertura del Civico e dell’Auditorium, anche se in questo momento è difficile parlare di tempi.

E per quanto riguarda l’Anfiteatro?

Per l’Anfiteatro sarà sottoposto un progetto alla Sovrintendenza in modo che il monumento possa essere riaperto innanzitutto alle visite, e poi anche ai concerti.

Potrebbe anticiparci i progetti a cui sta lavorando? 

Attualmente stiamo lavorando alle manifestazioni legate alle feste di fine anno, l’idea è quella di un Capodanno diffuso con iniziative anche nei giorni immediatamente precedenti e successivi. Abbiamo avviato una interlocuzione con il Conservatorio di musica per dare vita a piccoli concerti alla Galleria comunale d’arte. E’ in programma un’iniziativa che coinvolge le scuole per ricordare Giovanni Maria Angioy. Intendiamo continuare  con la sperimentazione dell’apertura notturna dei musei civici coinvolgendo gli artisti in incontri con il pubblico.  

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