Il ventre dell’architettura
Cento anni di architettura condensati in cinque personaggi, emblemi di alienazione e caos, conseguenze del selvaggio sviluppo urbano di metropoli e megalopoli. Dall’Art Nouveau all’High Tech, per un’installazione che accosta disegno, pittura, architettura e letteratura. Concepiti come parti integranti di un’opera unica. Tutto questo è Mira Caselius a Cagliari.
Una sequenza di personaggi architettonici si staglia su uno sfondo urbano a delineare uno skyline surreale, espressione di una società votata all’edonismo e al consumismo più sfrenato, per definire uno spaccato storico-architettonico che dall’Art Noveau arriva ai giorni nostri. Una teoria di vergini e martiri postmoderni rappresentano la febbrile stratificazione urbana di questi ultimi cento anni per Mira Caselius (Helsinki, 1984) che concentra più stili architettonici in ognuna delle figure. Futurismo, Bauhaus, Funzionalismo, Razionalismo e High-Tech sono le correnti che si distinguono tra le sagome, accompagnate dai testi in versione balloon di Enrico Deplano e dai brani di Otto Hassinen.
Simulacri autoreferenziali, metafore di speculazione urbana e fallimento delle imprese si configurano come gabbie claustrofobiche o muraglioni di mattoni e cemento armato. Strutture austere e monumentali alleggerite solo da quel brandello di umanità che trapela dalle mani, dai visi e dalle finestre appena illuminate, ben evidenziate dalla frase introduttiva: “Sei una casa nelle cui camere non osi andare”.
Roberta Vanali
Cagliari // fino al 7 gennaio 2012Mira Caselius – Cittadini XX/XXI2+1 OFFICINA ARCHITETTURAVia Alagon 6b070 660869duepiuuno@gmail.comwww.duepiuuno.net
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