WRITING ARCHITECTURAL NARRATIVES. La mostra


"E’ delle città come dei sogni: tutto l’immaginabile può essere sognato ma anche il sogno più inatteso è un rebus che nasconde un desiderio oppure il suo rovescio, una paura. Le città come i sogni sono costruite di desideri e di paure."
(Italo Calvino, Le città invisibili)


Dai Capricci di Piranesi alle architetture impossibili di Escher, dalle città utopiche di Antonio Sant’Elia ai progetti visionari di Rem Koolhaas, lo sperimentalismo progettuale in architettura - al confine tra reale e invenzione al di là da vincoli fisici e strutturali -, costituisce un riferimento indispensabile per indagare nuove direzioni e registrare cambiamenti sociali e culturali. In particolare l'architettura disegnata si configura ancora uno strumento critico e di ricerca per elaborare strutture spaziali inedite, interpretando comportamenti e stili di vita. Tra gli elementi che concorrono alla genesi di un progetto architettonico il ruolo dell’immaginazione è di primaria importanza poichè scompone e ricompone le forme attraverso sistemi che non rientrano nella logica umana, destrutturando la realtà per fornire nuove chiavi di lettura, benchè la decomposizione, o meglio la decostruzione, che è sempre stata pensata come l’atto iniziale del progetto architettonico è, in questa prospettiva, invece l’esito parziale del progetto stesso (1), per dirla con Franco Rella.
La componente immaginaria risiede nell’impatto visivo di tali strutture che costituiscono un insieme di impronte rivelatrici in grado di trasportare l’osservatore in un universo onirico. Per un viaggio interiore ideale tra natura fantastica e strutture visionarie. Musei, pub, spazi espositivi e spazi pubblici vengono restituiti con un linguaggio minimale al limite del fantastico per dare vita ad architetture impossibili che stimolano interpretazioni e sensazioni soggettive dal momento che una parola gettata nella mente a caso produce onde di superficie e di profondità, provoca una scia infinita di reazioni a catena, coinvolgendo nella sua caduta suoni e immagini, analogie e ricordi, significati e sogni.(2)
Writing Architectural Narratives è un progetto “narrativo” in quattro fasi: logica e questioni teoriche che stanno alla base dei disegni; narrazione delle architetture attraverso immagini e descrizioni; suggestioni fotografiche che hanno determinato il processo creativo; composizioni audio acusmatiche (3) che interpretano i diversi aspetti dei disegni. Sulla base di alcune riflessioni e alle dinamiche legate all’information technology - processi che hanno modificato stili di vita e ambiti del sociale - originano le illustrazioni, orientate a costruire una serie di possibilità spaziali che tengano conto di questi importanti cambiamenti. I disegni non vogliono essere architetture realizzabili, si tratta di immagini scaturite da un puro atto di fantasia le quali, nonostante tale origine, intermedia tra il sogno e il ricordo di qualcosa di perduto, riescono sempre a svelare i lati più nascosti e spesso più illuminanti della realtà (4), per stabilire nuove configurazioni spaziali e lasciare aperte altre possibilità interpretative.
Le fotografie, che precedono i disegni in ordine temporale, sono state raccolte nel corso del tempo e fanno riferimento a luoghi e dettagli talvolta inconsueti: elementi naturali, oggetti industriali e edifici apparentemente insignificanti con l’obiettivo di scovare la bellezza nelle piccole cose e negli oggetti che fanno parte della quotidianità. In questo contesto s’inseriscono le tracce audio con l’intenzione di restituire un’atmosfera sonora legata agli scenari architettonici che forniscano il suono più idoneo alla struttura segnica dell’immagine, intensificando il messaggio che i disegni cercano di trasmettere. Immagini e suono sono intimamente legati tra di loro tanto più se - per parafrasare Goethe - la musica è architettura svolta, mentre l’architettura è musica pietrificata.

Roberta Vanali 

1 cit. in Fabio Ghersi, Eisenman 1960/1990. Dallʼarchitettura concettuale allʼarchitettura testuale, Biblioteca del Genide 2007, pag. 9
2 Gianni Rodari, Grammatica della fantasia: introduzione allʼarte di inventare storie, Einaudi 1997, pag. 7 
3 Genere musicale elettroacustico fruibile attraverso diffusori senza che la sua sorgente sia visibile. 
4 Franco Purini, “Il disegno” in Comporre lʼarchitettura, Edizioni Laterza, 2003, pag. 105

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