Editoriale Exibart onpaper n. 67

Un manipolo di cassintegrati che difendono il loro diritto a lavorare barricandosi, giorno e notte, su un isolotto deserto della loro Sardegna. Impegno civile, reazione alla crisi, scherno delle pantomime televisive stile Isola dei Famosi. Tutto bene, dunque? Neanche un po'. Protestando così decisamente per ottenere il privilegio di tornare alla catena di montaggio della loro industria petrolchimica, quegli operai sono la rappresentazione plastica di un paese che ha smarrito la capacità di leggere se stesso, di figurarsi il proprio sviluppo, di concentrarsi sulle sue caratteristiche migliori e valorizzarle. La Sardegna, ci perdonerete la banalità di queste affermazioni, potrebbe campare di arte, cultura, paesaggio, territorio e gastronomia.
E potrebbe farlo alla grande, dando da vivere a tutti i suoi abitanti e producendo ricchezza, posti di lavoro, qualità e benefici per una terra dalle sconfinate potenzialità. Una terra, tuttavia, dove si boccia la costruzione di un centro d'arte contemporanea (il Betile di Cagliari, disegnato da Zaha Hadid) mentre si fanno vertenze sindacali per salvare decotte industrie chimiche o siderurgiche. Una scena difficile anche solo da credere, se guardata da fuori. Dei cittadini che hanno la fortuna di vivere in un territorio baciato dalla sorte, che hanno la possibilità di starsene nel comparto lavorativo del momento guadagnandosi da vivere senza problemi tra agriturismi, ristoranti, musei, ferrovie dismesse da far ripartire e miniere abbandonate da trasformare in resort, cosa fanno invece? Lottano con tutte le forze per tornare in catena di montaggio a mille euro al mese! Quando gli vien fatta notare l'anomalia urlano che sì, che è vero che la loro terra potrebbe campar di rendita, ma loro "non vogliono cambiare lavoro”.
E così dicendo personificano la schizofrenia di un paese che, mentre tutto cambia, rinuncia ad adeguarsi, spesso proprio non vuole adeguarsi, anche se converrebbe. Si chiama pigrizia intellettuale ed è una malattia mortale. Un paese che sarebbe anche in grado di camminare, ma non ha più gli occhi, la preparazione, la cultura, le competenze e la lucidità per scegliere direzioni e obiettivi verso cui muoversi.
Un paese che compie sforzi sovrumani per fare la chimica, dove sarebbe proficuo fare cultura. E per fare cultura dove sarebbe assai meglio fare chimica. (massimiliano tonelli)

Commenti

  1. Ciao, ti vorrei segnalare il blog http://artaccia.blogspot.com/ si tratta di un sito che raccoglie, come una vecchia factory, le opere di due artisti che operano al di fuori dei canali ufficiali.
    Se ti va, dacci un'occhiata, ci terrei a sapere cosa ne pensi.
    Grazie, ciao Jolly Roger

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