Viaggio in Sardegna

“Ho finito di percorrere l’intera Sardegna e ho visto cose tali come si raccontano degli Uroni e della Polinesia. Ho traversato foreste vergini, piegato sul collo del cavallo a rischio della vita, camminando lungo un corso d’acqua ricoperto da una volta di liane e di rami. Ci sono querce verdi gigantesche, alberi da sughero, lauri, eriche di trenta piedi di altezza” (Balzac).

Ignorata dagli adepti del Grand Tour, dalla prima metà del XIX secolo, la Sardegna ha suscitato la curiosità di filosofi e scrittori (Valery, Jünger, Lawrens) e di intellettuali con l’hobby della fotografia alla scoperta di una terra antica e misteriosa. Attraverso 187 immagini, tra originali, stampe da lastre d’epoca e riproduzioni provenienti dalle Collezioni Alinari, la mostra narra l’isola nei suoi molteplici aspetti. Introdotto dalla sezione “Alla scoperta della Sardegna”, il percorso espositivo prosegue con “Il paesaggio abitato”, “Le opere e i giorni” e “Celebrazioni”. “Caccia e caccia grossa” e “Il territorio trasformato” concludono l’itinerario al secondo piano dei trasfigurati locali dell’ex vetreria. Con fierezza, la Sardegna si è lasciata ritrarre per la prima volta dall’obiettivo di Edouard Delessert che la attraversa nel 1854 e restituisce un’immagine evanescente ed enigmatica. Suggestivi scorci di Oristano e Cagliari sembrano immersi in un’atmosfera metafisica dove l’assenza dell’uomo è una costante.


Inviato da Quintino Sella nel 1886, Vittorio Besso è un professionista che con sguardo freddo documenta la lunga e tormentata realizzazione della linea ferroviaria che aprirà le porte alla modernità. Scene di estenuante lavoro e foto di gruppo prima della battuta di caccia per Vittorio ed Erminio Sella che catturano il volto più selvaggio dell’isola. Così come Vittorio Alinari che a bordo de Il Trionfante circumnaviga la Sardegna nel 1913. Non di minor pregio sono le immagini di alcuni autori sconosciuti, tra queste le foto correlate al testo di Alfredo Niceforo, (antropologo siciliano impegnato in una politica razzista che definiva il popolo sardo una pericolosa “razza delinquente” per ereditarietà) che illustrano la battaglia scoppiata nel 1899 tra Oliena e Orgosolo dove caddero uccisi cinque banditi immortalati ai piedi dei soldati in fiera posa da caccia. “Eppure come è suggestiva questa Sardegna, con i suoi severi paesaggi, con i monumenti enigmatici, le valli fiorite e le selve impenetrabili”. (V. Alinari)
roberta vanali - exibart

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