Ubaldo Badas

“Prima di lui nessuno s’era messo con lo stesso coraggio a svecchiare la città. Soltanto ora passato lo stupore del primo momento comincia a prendere gusto la sobrietà e la sinteticità elegante delle opere di Badas”. Filo conduttore della mostra dedicata all’architetto Ubaldo Badas (1904 – 1985), in occasione del centenario della sua nascita, è uno scritto di Nicola Valle del 1933 che presenta un giovane ed eclettico architetto, tutt’oggi ancora poco conosciuto, che ha impresso una svolta modernista mediante un linguaggio sobrio e razionale al quale ha conferito una originale inflessione mediterranea. Allestita attraverso maquettes, plastici, riviste d’epoca, disegni originali e fotografie di grande formato, disposti su tavoli da disegno distribuiti nell’ampia Sala delle Volte, la mostra si articola nel tentativo di ricreare un atelier di architettura della prima metà del Novecento. Introduce l’esposizione la produzione architettonica degli anni ‘30 tra cui si annoverano i progetti della Scuola all’Aperto A. Mereu, i quali echi richiamano la tradizione medievale sardo-pisana data dalla bicromia a corsi alternati di trachite bianca e rossa; L’albergo del povero, destinato al ricovero di indigenti; le Palazzine popolari di piazza Kennedy, giocate sul dinamismo formale e caratterizzate dal linguaggio fortemente innovativo ad iniziare dalla pianta a forma di U per arrivare alle grandi vetrate verticali dei vani scala, fino ai grandi balconi aggettanti; la Colonia DVX, costruita sul modello di colonie marine delle riviere italiane. Situata nella spiaggia cagliaritana del Poetto presenta un’estesa struttura orizzontale su due piani con planimetria curvilinea ed un corpo centrale più basso. Mai ultimata a causa della guerra versa in stato d’abbandono dal 1992.
La sezione fotografica approfondisce l’architettura tra il 1933 ed il 1937, come la Passeggiata di Terrapieno, l’originale Ingresso pergolato ai giardini Pubblici ed il Sacrario di via Sonnino, e anticipa alcune realizzazioni del dopoguerra dove affronta temi riconducibili allo sperimentalismo postbellico come gli Edifici di via Toscana ed il Palazzo della Regione di viale Trento affidando alla scelta dei materiali un ruolo primario. All’inaugurazione è stato presentato il video realizzato dal regista Antonello Carboni sulle architetture cagliaritane di Badas ed il giorno seguente la via denominata dell’Avanzata è stata intitolata all’architetto. Un convegno concluderà le manifestazioni. La mostra è accompagnata dall’esposizione dei progetti urbani realizzati da dieci artisti sardi che hanno preso parte all’edizione di Cagliari per l’Arte in Sardegna dal titolo Omaggio a Badas e da Cento anni di architettura in Sardegna, esposizione che illustra il percorso architettonico del novecento sardo attraverso una ricca documentazione fotografica.

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