Giusy Calia - Dall'alto del mio cielo

 

Fa male allora amare. È come accettare di farsi scorticare sapendo che in qualunque momento l'altra persona può andarsene via con la tua pelle. (Susan Sontag)
Si focalizza sul concetto del distacco emotivo e sulla fascinazione del corpo femminile con l’obiettivo di sondare le fragilità esistenziali, quelle più radicate e pervasive nel substrato dell’animo umano, il territorio d’indagine del progetto ultimo di Giusy Calia. Quel distacco che è sinonimo di abbandono dove il passato è ormai irrimediabilmente perduto e il futuro mai avrà un volto.





Sul filo della memoria prospettive inconsuete si aprono ai nostri occhi. Il mondo visto dall’alto di Giusy Calia è fatto di ruderi di archeologia industriale, di saline prosciugate e dighe abbandonate dove è l’acqua l’elemento unificante di un dialogo che si snoda all’infinito. Acqua come elemento di purificazione, come principio primordiale da cui tutto nasce. Come simbolo di purezza e rinascita spirituale, per svelare la natura più intima delle cose e rivelare uno sguardo introspettivo ed esclusivo. Perché l’acqua è la costante incontrastata del percorso artistico di Giusy Calia che le consente di estendere lo sguardo, di acquisire una visione altra della realtà. Quella visione soggettiva che in quest’ultimo progetto acquisisce con l’ausilio di un drone.





L’artista costruisce articolati set fotografici, che restituisce concepiti come tagli cinematografici a volo d’uccello, luoghi fisici dalla valenza psichica, spazi che delimitano, definiscono e separano, abitati da fantasmi della memoria che aleggiano in un lento fluire dove morte e rinascita prendono forma. La componente onirica di ascendenza romantica avvolge e coinvolge. Spazio e tempo si annullano vicendevolmente con effetto catartico capace di smuovere i traumi della coscienza ed esorcizzarli. Drappi, fili e corde come possenti ancore suggeriscono l’incapacità di staccarsi dal ricordo, da ciò che è oramai perduto e dall’illusione di poterlo infine ritrovare altrove.
É in divenire il progetto fotografico di Giusy Calia che ha coinvolto le donne che gravitano nella sua vita e fanno parte di quell’intreccio di relazioni intessuto negli anni e diventato mezzo di ispirazione e riflessione. Riflessione che chiama bellezza ed evoca stupore.

Testo di presentazione della mostra di Giusy Calia in corso alla The Social Gallery

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