Linea d'Ombra / Bachis vs Poe
“Quando John Heartfield ed io inventammo il fotomontaggio, nel mio studio, alle cinque di una mattinata di maggio nel 1916, nessuno dei due aveva idea delle sue enormi potenzialità, né della strada spinosa ma piena di successo che ci avrebbe aspettato. Come spesso succede nella vita eravamo inciampati in un filone d'oro senza nemmeno accorgercene”. (George Grosz)
Tecnica artistica che prevede l’applicazione su supporto, talvolta dipinto, mediante incollatura di ritagli di giornale, fotografie, stoffa e materiali vari che, secondo un doppio processo di decostruzione e ricostruzione, consente di esplorare la realtà e al contempo di sovvertirla per giungere ad esiti imprevedibili quando non alienanti. Parliamo della tecnica del collage. Specchio delle trasformazioni socio-culturali del primo Novecento, rappresenta la rivoluzione in seno a quel fermento delle avanguardie artistiche europee che, in base all’area di sviluppo, presupponeva anche una forte connotazione politica. Il primo collage o papier collé lo si deve a Picasso, nella fase del cubismo sintetico, quando nel 1912 inserisce in un dipinto un lacerto di tela cerata ad imitazione del fondo di una sedia in paglia di Vienna. Tecnica ripresa dai futuristi ma soprattutto dai dadaisti come Raoul Hausmann e Hannah Hoch - quest’ultima pioniera del fotomontaggio - per poi passare ai costruttivisti russi con Rodtchenko e El Lissitzy che ne fecero il baluardo della propaganda sovietica, fino ad arrivare agli anni Sessanta con i decollages - variante dei collages - ad opera di Mimmo Rotella.
La tecnica del collage non ha avuto soluzione di continuità per farsi sempre più preponderante e ritornare più potente che mai negli anni Dieci del Duemila dove scomposizione, combinazione e riassemblaggio formale la fanno da protagoniste nelle arti visive. E’ questo il caso di Bachis e Poe, due giovani artisti al loro esordio che si confrontano in una mostra che prende spunto dal romanzo di Joseph Conrad “La Linea d’Ombra”. Sullo stesso piano si concretizzano due dimensioni diametralmente opposte ma in un equilibrio ideale. Sul solco della tradizione del collage, Bachis e Poe suggeriscono due nature antitetiche. Due modus operandi contrapposti. Due facce della stessa medaglia complementari ma opposte.
Da una parte Bachis con una grafica digitale che favorisce l’interconnessione tra natura e cultura, tra anima e corpo, tra dimensione estetica e memoria per un risultato dalle atmosfere dark che affonda le radici nel vintage per restituire stranianti metamorfosi oniriche; dall’altra Poe con un approccio manuale al collage di cui si serve in maniera dissacrante, con allusioni legate all’erotismo scevre da volgarità, per giungere ad esiti surreali quanto dada dai toni decisamente pop. E se il processo creativo in questo caso è in divenire per un risultato straordinariamente inatteso, non a caso dichiara: “non ricerco un vero e proprio concetto durante la realizzazione, quest’ultimo si presenta inconsciamente ad opera conclusa. La figura femminile è spesso protagonista con delle alterazioni che la trasformano in un ibrido uomo-natura. Essendo opere cartacee i soggetti sono lo specchio di ciò che trovo nelle riviste che utilizzo. La ricerca delle riviste è casuale e pertanto lo saranno anche i soggetti delle opere”. Per Bachis al contrario è frutto di una ragionata sintesi e di una ricerca certosina. “L’interconnessione è il perchè dei fili, delle linee e delle posizioni simmetriche che derivano da un bilanciamento continuo, da una comunicazione senza sosta. Esiste una geometria che muove le particelle più elementari come anche le dinamiche psichiche: da qui i volti come scoperti dal loro involucro e resi visibili i movimenti psicologici sotto forma di prismi. Tutto questo in uno scambio tra evoluzione umana sotto forma di produzione tecnica, artistica e storica con animali ed elementi naturali. Sono tutti una rappresentazione del rapporto tra pensiero e entità fisiche ed il loro rapporto di causa-effetto”. Pertanto Linea d’Ombra si pone come punto supremo dove gli opposti coincidono, come continuum tra due elementi in antitesi se è vero che, a detta di Eraclito, “ciò che è opposizione si concilia e dalle cose differenti nasce l’armonia più bella, e tutto si genera per via di contrasto.”
Roberta Vanali
Bachis (Bachisio Manca) nasce a Sassari nel 1981. Vive tra Cagliari, Milano e Berlino. Nel 2011 consegue la Laurea Magistrale in Psicologia. Ha partecipato a diverse mostre collettive tra Berlino, Roma, Cagliari e Milano.
Poe (Luca Poerio) nasce a Cagliari nel 1991. Laurea Triennale in Interior Design presso lo IED di Cagliari. Master Internazionale di Fotografia presso l’EFTI di Madrid. Ha partecipato ad alcune mostre collettive tra Cagliari e Madrid e nel 2016 ha collaborato con l’Ivor Gallery a Londra.
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