III Tappa Premio Babel - Stazione dell’Arte Ulassai (Museo di Maria Lai)



Sabato 14 dicembre, alle 18.30, “La Stazione dell’Arte” a Ulassai (Museo di Maria Lai) ospita, dopo il Centro Comunale “Il Ghetto” a Cagliari e la Pinacoteca di Oristano “Carlo Contini”, la terza tappa della I Edizione del Premio Babel, ideato da Roberta Vanali e co-curato con Efisio Carbone, Carla Deplano e la collaborazione di Damiano Rossi, con il contributo della Fondazione Bartoli-Felter, dell’Agenzia Remax Pierini e di Logus Mondi Interattivi. Il Premio, finalizzato alla promozione e alla valorizzazione dell’arte contemporanea sul territorio sardo e di giovani artisti tra i 18 e i 35 anni nati o residenti nell’Isola, è stato indetto dall’Associazione Babel e prevede, oltre alle mostre personali per i vincitori e un corso di formazione funzionale all’inserimento nel mercato dell’arte, diverse tappe nei maggiori centri comunali, musei e gallerie della Sardegna insieme agli artisti segnalati per ogni disciplina: Pittura, Scultura, Video, Installazione, Fotografia e Grafica.
Oltre ai curatori interverranno il Sindaco di Ulassai Franco Cugusi e il Vice Presidente del Museo di Maria Lai Giovanni Soru. Sarà offerto un piccolo buffet ai partecipanti. Artisti in mostra: Valentino Bardino (Pittura), Matteo Campulla (Video), Mira Caselius (Pittura), Rita Chessa (Fotografia), Carlo Salvatore III Laconi (Scultura), Simone Loi (Video), Claudia Matta (Grafica), Silvia Mei (Pittura), Riccardo Muroni (Installazione), Alberto Picciau (Installazione), Roberto Pireddu (Fotografia), Valerio Porru (Pittura), Massimiliano Rausa (Pittura), Valentina Sani (Grafica).

STAZIONE DELL’ARTE ULASSAI, MUSEO DI MARIA LAI. 
Ex Stazione Ferroviaria. Aperto tutti i giorni dalle ore 9 alle 19- Visite guidate. 0782 787055 ulassai.biblioteca@tiscali.ithttp://www.stazionedellarte.it

ARTISTI VINCITORI
Classificati Pittura:
VALENTINO BARDINO (Cagliari, 1986) si serve di scorci di paesaggi, dove in primo piano campeggiano tralicci e gru, per inscenare architetture rigorosamente geometrizzanti su sfondi estesi per campiture piatte che rendono più evidente la bidimensionalità della rappresentazione.
SILVIA MEI (Cagliari, 1985) spontanea e allo stesso tempo spietata, esprime un’innocenza infantile che attinge al Primitivismo e all’Art Brut per sviscerare l’animalità repressa e il decadimento fisico e psichico insito nell’esistenza umana, e dare sfogo ed esorcizzare conflitti interiori e incubi.
VALERIO PORRU (Cagliari, 1982) analizza la condizione umana per un ritorno a forme primigenie attraverso un immaginario altamente visionario dove confluiscono mondo animale e mondo vegetale in una sorta di danza macabra. Un vorticoso caos che giunge alla dissoluzione formale e materica per dare spazio al gesto pittorico.
MASSIMILIANO RAUSA (Sassari, 1989) negli oli di piccolo formato protende verso la ricerca di un’estetica dualistica che affronta il tema della congiunzione e del viaggio inteso come spostamento della percezione. Per dare vita a esseri ibridi che fluttuano in una dimensione surreale e senza tempo.
I classificato Video
MATTEO CAMPULLA (Iglesias, 1982) presenta la serie di video They Know it, proseguo della serie landscapes dello Scars che si concentra sul concetto di paesaggio e percezione, stati di allucinazione che hanno come sfondo la città di Cagliari dilaniata dagli insetti per riflettere sulla condizione di città morta.
I classificato Scultura
CARLO SALVATORE III LACONI (Cagliari, 1978) si occupa di opere scultoree site specific e land art servendosi di pietre e monoliti sardi ai quali incastona microchip. il progetto Connecting Landscape è un complesso work in progress che ha preso avvio nel 2005 e mira a registrare gli agenti atmosferici per poi essere riprodotti dai ricevitori sonori.
I classificato Installazione
RICCARDO MURONI (Sassari, 1980) presenta uno dei 100 Frame che fanno parte di un’animazione interattiva, un’istallazione audio-video denominata Simulatore Volumetrico che attinge alla scultura Frame e alle onde sonore prodotte dallo spazio circostante per proiettare un’animazione dinamica che muta ad ogni interazione col pubblico.
I classificata Fotografia
RITA CHESSA (Sassari, 1978) presenta Grand tour, serie fotografica scaturita dall’indagine del corpo come territorio che individua i suoi confini attraverso l’autoscatto immortalando un doppio paesaggio: quello femminile e quello geografico.
I classificato Grafica
VALENTINA SANI (Sassari, 1980) descrive stati d’animo mediati da una visione infantile della realtà, il suo è un universo che vuole prescindere dal punto di vista adulto. E’ un tentativo di fuga dal presente per recuperare la dimensione infantile come rifugio ultimo da una realtà ostile.
ARTISTI SEGNALATI
Pittura
MIRA CASELIUS (Helsinki, 1984) realizza una serie pittorica dal titolo Crystal Soul, architettura umana fragile e fredda come il ghiaccio, metafora della società contemporanea un tempo lussuosa ora ridotta in cocci la cui decandenza è incarnata dalla figura principesca e austera che si inoltra nel buio della notte.
Fotografia
ROBERTO PIREDDU (Cagliari, 1984) con Fantasma, serie fotografica che contempla il ricordo come condizione imprenscindibile per l’esistenza, come motivo di connessione a luoghi, sensazioni e persone perdute. In un’ambientazione inquietante fatta di contrasti netti e inaspettate dissolvenze che riconducono alle macerie della memoria.
Video
SIMONE LOI (Nuoro, 1982) esplora il lato oscuro attraverso vulnerabilità e fragilità umana. Mirror rappresenta il simulacro di una vita che si riduce in pezzi mentre Last Midnight, realizzato in collaborazione con Anna Secondini, focalizza la decadenza dell’umanità mediante ciò che rimane di un cinema abbandonato col sottofondo appena percepibile di Midnight, the star and you.
Grafica
CLAUDIA MATTA (Cagliari, 1983) mette in scena Luminescenze, fotogrammi sospesi tra cielo e terra che indagano lo scorrere del tempo e la sua percezione al momento di un’alterazione inaspettata. Rappresentano reliquie che si ricollegano al passato per restituirne l’attimo perduto in maniera straniante.
Installazione
ALBERTO PICCIAU (Cagliari, 1980) realizza un’installazione di tre vinili, con tracce composte dall’artista, su tre giradischi che girano contemporaneamente, con la quale lo spettatore potrà interagire a suo piacimento. L’obiettivo della plunderfonia è coniugare dissonanze e rumori con melodie e armonie minimali.


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