L’ultimo progetto cagliaritano di Marinella Senatore? Un piccolo (grande) caos.
“L’uso del corpo è stato molto importante come elemento narrativo, dando la possibilità a chiunque di poter raccontare la propria storia”. Ne è certa Marinella Senatore, che nel giro di un mese ha dato vita a un progetto di partecipazione collettiva, una full immersion che ha visto la partecipazione di alcune centinaia di cittadini cagliaritani e non in veste di attori, ballerini, sceneggiatori, registi e tecnici. Ora il cortometraggio realizzato è stato presentato ai Giardini Pubblici a Cagliari: ma i risultati non paiono confermare le aspettative.
Ispirato al progetto di Tim Ross e K.O.S,, Piccolo caos – Sant’Elia Viva! (questo il titolo del cortometraggio, 25 minuti, Video HD su Blu-Ray Disc) è improntato sul teatro danza di Pina Bausch, quasi ignorato nel montaggio se non nell’incipit e sul finale. Telecamera a mano, l’artista si muove tra le comparse costringendole all’interno di inquadrature asfittiche, non solo negli interni ma sopratutto negli esterni, dove non sfrutta le potenzialità che la città offre tantomeno le coreografie di grande effetto; eppure dalle premesse la priorità era quella di valorizzare il quartiere e il territorio circostante, oltre a riuscire a coinvolgere almeno un migliaio di persone.
Insomma, il lavoro maggiore, quello che avrebbe dovuto dare anima al cortometraggio, ossia il montaggio, è il risultato di un taglia e cuci lento e ripetitivo che nulla ha a che vedere con un melodramma. Al contrario, se escludiamo la scena iniziale girata al Teatro Lirico con l’orchestra che interpreta un eccellente Tchaikovsky, e una piccola parte al faro di Sant’Elia in una giornata con un’atmosfera surreale tutta al naturale che avrebbe conferito poesia e carattere al video, Piccolo Caos è un collage di documentario e fiction senza filo conduttore, senza emozioni né drammaticità, che punta tutto su una facile impronta pasoliniana.
- Roberta Vanali
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