Parola d'ordine: INTERAZIONE


Al via la seconda edizione del festival Le Arti in città. Per oltre un mese, Perugia si trasforma in un laboratorio sperimentale. Fra workshop, mostre, performance e installazioni video, audio e sonore. Un ricco itinerario urbano, dove antico e contemporaneo interagiscono...


Ritorna Le Arti in città. Un festival che non è un semplice contenitore di eventi, bensì un vero e proprio progetto globale d’interazione tra spazio urbano e cultura contemporanea. Un vasto itinerario che si articola in tre sezioni -“Germinazioni”, “Flussi” e “Umane Energie”- fondendo i diversi linguaggi espressivi che vanno dalle performance audio e video alla creazione di ambienti multimediali, senza trascurare pittura, scultura e installazione. Arricchiti da interventi di musica, danza, teatro e fumetto. Un percorso che coinvolge artisti già attivi sul territorio e giovani talenti, per un’indagine sulla cultura contemporanea che origina dalla valorizzazione delle risorse artistiche preesistenti. Parliamo di quest’ambizioso progetto di connubio tra antico e contemporaneo con il coordinatore, Piercarlo Pettirossi.


Alla sua seconda edizione, Le Arti in città rientra nell’ambito del “Progetto Spettacolo Umbria” avviato nel 2007. Com’è nata l’idea?
L’idea nasce dalla presa d’atto dell’esistente. Perugia, come molte città, non solo esprime una consistente domanda legata alla cultura contemporanea, ai suoi linguaggi ma, anche, un consistente numero di artisti che con quelli si confrontano. Le Arti in città è un progetto volto a interpretare quelle esigenze e al contempo a offrire una vetrina, uno spazio di espressione adeguato che sappia valorizzare al meglio i tanti interpreti e protagonisti che nella nostra città e nella nostra Regione si confrontano con la cultura e l’arte contemporanea.

Nessun direttore artistico ma diversi curatori supportati da personalità affermate nel campo della musica, dell’arte, del teatro e del fumetto. Puoi farci qualche nome?
I nomi sono tanti proprio perché sono tante le teste pensanti che contribuiscono alla realizzazione della manifestazione; oltretutto, si tratta spesso di soggetti collettivi piuttosto che singoli individui. Associazioni, gruppi informali che svolgono un quotidiano lavoro progettuale e di ricerca. Impossibile citarli tutti, poco corretto citarne solo alcuni e meglio dare priorità al progetto che ai singoli contributi.


E per quanto riguarda lo staff organizzativo?
Tante e tanti che, come ho detto in precedenza, preferisco evitare di citare singolarmente così da non dimenticarne alcuni. Ma basta dare uno sguardo ai crediti del nostro sito per avere un quadro.

Quali i tratti distintivi che permettono all’evento di emergere tra gli innumerevoli festival e rassegne disseminati nel territorio nazionale?
Probabilmente, il rapporto tra cultura contemporanea e spazio urbano. Mi spiego meglio: quello che stiamo cercando di fare attraverso Le Arti in città è costruire, forse sarebbe meglio dire ricucire un rapporto tra arte e luoghi del vissuto. Perugia è una città ricca di un importante patrimonio storico artistico ma è anche una città viva, ricca di risorse artistiche e culturali. Quello che cerchiamo di fare è stabilire un rapporto tra il vissuto presente e la stratificazione storica e, nel fare questo, la cultura contemporanea c’è sembrata lo strumento più opportuno.


Impresa non facile quella di coniugare antico e contemporaneo. Siete soddisfatti del risultato?
Abbastanza, mai completamente perché c’è tanto da fare e molto da migliorare. Siamo molto critici con noi stessi e archiviamo facilmente i positivi risultati ottenuti per confrontarci con nuovi obiettivi.Mostre e workshop presuppongono una selezione da parte di una giuria. Secondo quali criteri?Riguardo alle mostre, nello specifico Germinazioni, il concorso-percorso dedicato agli artisti under 30 attivi in Umbria, la selezione viene affidata a una commissione composta da tre curatori, anch’essi rispondenti agli stessi requisiti anagrafici. Quest’anno la commissione è tutta al femminile e vede coinvolte Francesca Duranti, Manuela Pacella e Francesca Porreca. Per quanto concerne i laboratori, la selezione viene effettuata dal curatore della sezione, Moreno Barboni, di concerto con gli artisti/docenti.

Qualche dato tecnico: il budget e gli sponsor.
Il budget è complesso in quanto partecipato da più soggetti istituzionali nonché da partner privati, per cui mi resta difficile citarne esattamente la consistenza, ma come si usa dire, non è mai abbastanza. La manifestazione è promossa e organizzata dal Comune di Perugia - Assessorato alle Politiche Culturali e Giovanili e Assessorato all’Urbanistica con il sostegno della Regione Umbria e il Mibac. Per quanto concerne i privati i nostri sostenitori sono: Apm, Coop centroitalia, Finurbe, Gesenu, Liomatic, Sgrevi, Sipa e Umbra Acque. Aziende che hanno mostrato una grande sensibilità, non solo contribuendo al budget della manifestazione ma anche rendendosi disponibili, offrendo supporto tecnico e mettendo a disposizione i loro spazi e i loro saperi.

Quali sono le aspettative per questa edizione?
Ci auguriamo di riuscire a coinvolgere un numero sempre più ampio di persone e di interpretare al meglio le loro esigenze, nonché consolidare il rapporto tra spazio urbano e cultura contemporanea.

Un parere sul “movimento” culturale in Umbria. Cosa è stato fatto e cosa si farà per allineare la Regione al resto della penisola e all’estero in materia d’arte contemporanea?
L’Umbria credo sia una Regione già ricca di appuntamenti culturali e artistici, in passato antesignana per quanto concerne la cultura contemporanea, basti pensare a ciò che ha rappresentato e rappresenta il Festival dei Due Mondi. Allo stato attuale, è impegnata nel costruire un sistema, un circuito culturale legato anche alla cultura contemporanea, una sfida ambiziosa alla quale le città di Terni e Perugia, così come l’intero territorio, stanno dando un valido contributo.

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