Allarmi 4


Quarta edizione di Allarmi nelle stanze vuote di una caserma ancora operativa. Pittura, scultura, fotografia, video, installazione e design. A tracciare una panoramica delle ultime tendenze. Giovani e non a confronto…



Oltre sessanta artisti suddivisi in tre percorsi a tema. Una ricognizione sull’arte contemporanea che non ha carattere di completezza ma intende soddisfare il gusto personale dei curatori attraverso pittura, scultura, installazione, fotografia, video e l’introduzione, da quest’anno, del design, in questa quarta edizione di Allarmi. Giovani leve e non, a confronto con star internazionali del calibro di Takashi Murakami e Nobuyoshi Araki, ma anche con artisti nostrani come Paolo Schmidlin e Carlo Mollino, che si articolano a restituire un’interessante e stimolante panoramica delle ultime tendenze, nonostante qualche esempio di pop "di genere", fatto talvolta di assemblaggi forzati, fin troppo abusato e che nulla aggiunge al panorama pittorico. Ma andiamo con ordine.

Al piano terreno introduce il percorso L’uno è il molteplice, curato da Alessandro Trabucco che indaga l’identità trasponendo il privato nel collettivo e ridefinendo la percezione del sè e dell’altro nell’epoca contemporanea. Uno spaccato perlopiù fotografico dove emergono Veronica Dell’Agostino protagonista di una narrazione grottesca e surreale dove l’idea del doppio è intesa come frammentazione dell’identità; Elettra Ranno con gli interni domestici fatti di sovrapposizioni e dissolvenze, le stesse che popolano il mondo onirico e visionario di Stefania Romano e le sue "irrealtà" parallele, per concludere con Nicola Vinci che propone un trittico dove l’intenso sguardo dei bambini riesce a mediare tra il mondo adulto e quello infantile.


Al primo piano, Astero di Andrea Zanchetta propone un percorso ispirato alle stanze delle meraviglie del XVII secolo dov’è il design a fare da protagonista. Un percorso razionale e allo stesso tempo emozionale, talvolta divergente che si divide tra freddezza ed essenzialità (Piero Lissoni, Chris Howker) e una buona dose di suggestioni barocche (Simone Racheli, Nicolas Deshayes) e dove appaiono degni di nota il connubio tra sintesi pittorica e gestualità informale di Gioacchino Pontrelli e i certosini microcosmi fitomorfi di Nicola Toffolini.

D’impatto scenografico ma con livello tecnico e originalità altalenanti si configura invece il terzo ed ultimo percorso Weirdie, Freaky, Crazy Pop curato da Ivan Quaroni. Sezione che esibisce alcuni notevoli rappresentanti Neo pop, esponenti di quella complessa corrente pittorica che attinge dall’iconografia della cultura di massa inglobando tradizione pittorica, illustrazione, cinema, fumetto, musica, cartoon e graffiti e caratterizzata da tutto ciò che è grottesco, deforme e mostruoso. Dalle atmosfere tenebrose e fantastiche di Paola Sala che coniuga la pittura dei maestri del Cinquecento ad ipertrofiche figurine di derivazione manga non lontane formalmente da quelle di Elena Rapa, idrocefali tra illustrazione fiabesca e fumetto underground.


A suggestioni tra pop e folk e a quell’apparente spensieratezza che nasconde il più crudo cinismo di Vanni Cuoghi che ostenta un raffinato ed imponente stendardo mentre Giuliano Sale, visionario interprete di un’umanità perduta, staglia una quadreria di ritratti gotici in ambientazioni senza tempo. Più intimista è la pittura di Silvia Argiolas che crea paesaggi nordici abitati da bambine che convivono coi loro drammi incarnati da inquietanti animali. Da segnalare, infine, l’installazione grafica dell’irriverente Laurina Paperina e Spider la cui pittura attinge dall’immaginario dei cartoon americani anni Trenta. (r.v. exibart)

Commenti

  1. Anonimo11:08 AM

    A ben vedere dalle foto le opere di Sale & Argiolas sono alquanto pietose.

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  2. Giuliano Sale e Silvia Argiolas hanno detto .... noi c'eravamo, e tu' no ! Neanche per la prossima volta Ha Ha Ha .
    Ciao continua a soffrire !

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  3. Anonimo10:05 AM

    Soffrire? Ma ti senti bene?
    Ma ti è dato di volta il cervello?
    O forse ti sei solo montato un pochino la testa?
    Comunque non faccio l'imbrattatele, con ciò non c'è pericolo che ti possa fare concorrenza, tanto meno la prossima volta. Ha Ha Ha!!!
    Per quanto mi riguarda ho solo espresso un mio giudizio su questi vostri lavori.
    Forse non sono bene accette le critiche?
    Imparate ad accettarle per migliorare il vostro operato e a crescere.

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  4. Anonimo11:29 PM

    di opere pietose ce ne sono.
    p. sala una vergogna. Di altri non ne parliamo.

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