Interviews: Giuseppe Petrilli


Citazioni cinematografiche, inquadrature fotografiche e atmosfere pop-fetish per le sensuali figure femminili, al limite dell'eros, che si stagliano maliarde su sfondi psichedelici dove è la parola a fare da protagonista.



Musicista, illustratore, graphic designer, come sei approdato alla pittura?
La maggior parte degli artisti, nel raccontare il proprio percorso di vita è solita esordire con la frase “fin da bambino sono stato affascinato dalle forme e dai colori…”, o qualcosa del genere. Sembra scontato, ma in effetti è proprio cosi: ritengo che la volontà, o meglio, il bisogno di “parlare” agli altri attraverso un modo alternativo alla parola, quale può essere un disegno, un dipinto o la musica, è qualcosa di innato e, in quanto tale, difficilmente spiegabile. Lo stesso vale per me. Inoltre, tutto ciò che mi permette di esprimere me stesso scaturisce dalla medesima matrice emotiva e questo rende estremamente facile il passaggio dall’ una all’altra forma espressiva. Lo dimostra il fatto che esse spesso si influenzano vicendevolmente e si contaminano, fino a completarsi. La pittura quindi è stato un approdo naturale: allo stesso tempo termine ed inizio di questo processo creativo.




L'eros è il leit motiv della tua ricerca estetica ma quali altri ambiti sono imprescindibili da questa?
Non potendomi considerare un professionista dell’arte, ho ancora un approccio ludico con questo mondo, quasi infantile, quindi riporto sulla tela o il foglio tutto ciò che mi provoca , in qualche modo, piacere emotivo. Per esempio, è impossibile che una mia opera prenda vita senza l’influenza della musica, elemento così importante da diventarne, esso stesso, parte integrante. In alcune opere si manifesta esplicitamente, diventando protagonista, in altre è un elemento comprimario, ma fondamentale, come nella serie “Blues”, sempre e comunque grande fonte d’ispirazione. Così come lo è il cinema, un certo tipo di cinema, quello che mi permette di ricreare quelle atmosfere che a me piacciono tanto, dove dominano irriverenza, spavalderia e, a volte, ironia. Quindi Tarantino, Kubrick, Leone.




A quali artisti guardi con maggiore attenzione?
Mi incuriosisce l’arte contemporanea, poichè ritengo che l’espressione artistica debba essere sempre figlia del suo tempo e manifestazione di esso. In modo particolare destano il mio interesse quegli artisti a me affini in quanto a soggetti e tecnica, nonostante ciò cerco sempre di lasciarmi condizionare poco da quello che vedo, anche se oggi è difficile: spesso si subiscono influenze senza nemmeno accorgersene grazie ai continui bombardamenti mediatici, ai quali è diventato quasi impossibile sottrarsi. Guardando ai classici, invece, amo soprattutto quei pittori che sono, al tempo stesso, abili disegnatori, come Klimt e Schiele, ma apprezzo anche Hopper, De Lempicka, il pop di Wesselmann. Ancora, non sono indifferente alla lezioni di erotismo di Helmut Newton e all’estro dei grandi fumettisti, uno su tutti Andrea Pazienza, ma anche dei maestri dell’erotismo italiano e di quelli della scuola balcanica (Zezelj, Bilal) e francese.






Un'esperienza importante del tuo percorso.
Le esperienze più importanti mi auguro di doverle ancora fare, naturalmente. Al momento credo sia degna di nota la pubblicazione di un mio disegno sul catalogo della mostra “Curve Pericolose”, tenutasi a Milano il Maggio scorso, patrocinata dal comune di Milano e sponsorizzata dalla Triumph Italia, se non altro per la autorevole “compagnia”, composta da artisti del calibro di Nobuyoshi Araki, David LaChapelle, Man Ray, Mimmo Rotella.


Hai una galleria di riferimento?
Non faccio parte di nessuna scuderia per ora, ma collaboro con più gallerie. E’ difficile oggi capire quando si è di fronte ad un’ottima opportunità, spesso anche in questo mondo si celano millantatori. Lo è ancor di più per me in quanto non sono a diretto contatto con la realtà dei grandi centri, dove prende vita e si sviluppa l’attività artistica in Italia. Vivo infatti in una zona di grande prestigio storico-culturale, dove ancora è tangibile l’antica presenza dell’impero romano e di Federico II, ma dove non c’è un vero interesse verso l’arte moderna. Il pur grande fermento artistico giovanile spesso non trova spazio ed implode, per la mancanza di strutture di un certo tipo. Come gli altri, anche io vivo questo stato di difficoltà, per cui si è costretti a guardare altrove, se non si vuole restare fuori dal sistema-arte. In questo una grande mano la dà internet che permette di accorciare le distanze e proporre in ogni latitudine i tuoi lavori, in tempo reale.



Come viene percepito il tuo lavoro?
Devo dire, sempre con molto interesse. Inoltre, con mia grande sorpresa, mai viene considerato scandaloso, nonostante la particolare audacia di alcuni soggetti da me proposti. Ho notato inoltre che comincia a destare la curiosità di galleristi stranieri, in particolare di quelli californiani.



Puoi anticiparmi il tuo prossimo progetto?
Nell’immediato futuro ho in programma un paio di esposizioni: una collettiva presso la Galleria BLUorg di Bari dal titolo “Humanity” e una personale presso il Cafè Settantunocento di Foggia nel periodo natalizio, mentre è ancora in corso la collettiva “V.M.18” presso il Mantra di Verona, e durerà fino al 17 Gennaio prossimo. Inoltre sto realizzando delle illustrazioni per un libro di racconti, scritto da un’attrice nota nell’ambito del cinema erotico italiano, che sarà pubblicato nei primi mesi del prossimo anno.



Giuseppe Petrilli: sono nato a Lucera (FG) il 24/06/1970. Dipingo e sono musicista. Il fatto di essere autodidatta mi porta ad essere istintivo e versatile, lontano da schemi predefiniti, cio' fa sì che la mia sia un'arte in continua evoluzione, quindi non ancora definitiva. Vivo la mia creatività come un tramite attraverso il quale interagire col mondo: una comunicazione tacita che corre sul filo delle emozioni.
2007
COLLETTIVA “HUMANITY”, GALLERIA BLUORG - BARI
COLLETTIVA “V.M. 18” , MANTRA - VERONA
PERSONALE “PIANTE CARNIVORE”, PALAZZO D’AURIA SECONDO – LUCERA (FG)
PUBBLICAZIONE DEL DISEGNO “BLACK NYLON #3” SUL CATALOGO DELLA MOSTRA “CURVE PERICOLOSE”, CASA DEL PANE, PORTA VENEZIA - MILANO.
ILLUSTRAZIONI PER CAMPAGNA PUBBLICITARIA “CREDITALIA” (SOLE 24 ORE, ENGLISH 24, I VIAGGI DEL SOLE)
COLLETTIVA “ANTEPRIMA 2 “ PRESSO LA GALLERIA PROVINCIALE D’ARTE MODERNA DI FOGGIA, PALAZZO DOGANA
PUBBLICAZIONE DELL’OPERA “EZEKIEL 25:17” SUL CALENDARIO UFFICIALE DELLA PROVINCIA DI FOGGIA
2006
ILLUSTRAZIONI PER IL QUOTIDIANO “IL MERIDIANO” (FOGGIA) COLLETTIVA "PER BACCO! GLI ARTISTI" IN OCCASIONE DELL'EVENTO "CANTINE APERTE" (LUCERA)
2002
PERSONALE ("BELLAMI'", FOGGIA)
REALIZZAZIONE DI ILLUSTRAZIONI PER IL QUOTIDIANO "LA GRANDE PROVINCIA" DI FOGGIA
PERSONALE "ARTWORX" ( UTZ, LUCERA )
2000
PERSONALE
"CLIK" ("OFFICINE", LUCERA)
COLLETTIVA NELL'AMBITO DEL "21° FESTIVAL FOGGIA JAZZ - Jazz in Cava" (APRICENA)
1999
COLLETTIVA "SCOPERTA MEMORIA: diaspore e contaminazioni" (MUSEO CIVICO, BOVINO)
1998
COLLABORAZIONE COME ILLUSTRATORE CON IL PERIODICO "PROTAGONISTI" DI FOGGIA
1997
ILLUSTRAZIONE DELLA COPERTINA DEL CD OMONIMO DEI "SOLNEGRO"
REALIZZAZIONE DI MURALES PER LOCALI PUBBLICI
1996
"DISOGNI", PERSONALE ("ALTROVE" , LUCERA)
PERSONALE ("GAUDEAMUS", S.SEVERO)
1994
PRIMO POSTO AL CONCORSO "DISEGNA LA COPERTINA" INDETTO DAL PERIODICO "VIVEUR"
FINALISTA AL CONCORSO DI FUMETTI "EXPOCOMICS" DI BARI
http://www.petrilliartworx.it/

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