La Cina vista dai nostri

Italiani in Cina. Una panoramica su società e operatori culturali nazionali impegnati nella promozione dell’arte contemporanea in Cina. Un paese dal sempre più crescente mercato artistico ma che potrebbe riservare delle sorprese. Ne parliamo con Guido Mologni e Giada Rodani…

Non sembra perdere terreno l’interesse da parte dei professionisti italiani - in veste di dealer, consulenti e società di servizi - ad operare nel panorama dell’arte contemporanea in Cina. Punti di riferimento in un paese che amplia le proprie conoscenze (e collezioni) favorito dallo straordinario e rapido sviluppo economico e sociale che ha catturato l’attenzione in tutto il mondo. Condizione innescata dalla frenetica acquisizione d’opere d’arte da parte di istituzioni e privati ma che per il futuro potrebbe non rivelarsi del tutto favorevole. La situazione artistica della Cina è abbastanza delicata in questo momento. Da una parte c’è un crescente interesse per la cultura, un maggior numero di collezionisti cinesi che si sta affacciando al mercato e una forte rete di istituzioni, gallerie e artisti. Dall’altra la situazione finanziaria, il valore elevato di alcuni artisti e talvolta un’eccessiva attenzione al lato commerciale del valore dell’opera, fanno sì che il 2009 potrebbe riservare alcune sorprese, dichiara ad Exibart Guido Mologni, direttore della Boulow Contemporary & Fine Art, anch’esso rapito dal magnetismo orientale: la Cina mi ha sempre affascinato per la sua storia e la sua gente. In passato il mercato dell’arte non mi sembrava pronto e quindi decisi di recarmi a New York. Tuttavia nel 2006, Sotheby’s portò la prima grande asta di arte contemporanea cinese ed il successo fu come si sa clamoroso. In quel momento decisi che era il momento giusto di spostarmi in Cina, e la scelta si è rivelata corretta.



Boulow Contemporary è una società di servizi, con base a Shangai, il cui obiettivo è offrire al nuovo collezionismo cinese e a quello internazionale un servizio esclusivo ad alto valore aggiunto, rivolto al settore corporate ma anche al collezionismo privato. L’idea principale è sensibilizzare il collezionismo cinese verso l’arte contemporanea e offrire al collezionismo internazionale una piattaforma di appoggio verso l’Asia ed in particolar modo verso la Cina che possiede una ricca cultura alle sue spalle ma a causa del suo passato ha perso la cultura del collezionare, specifica Mologni e continua: organizziamo eventi d’arte e mostre per il private client di aziende, ci occupiamo di gestire trasporti, assicurazioni, stime ed autenticità delle opere. Offriamo un servizio di art advisory nell’acquisto di opere d’arte e nella costruzione e valorizzazione di collezioni. Rappresentiamo i nostri clienti durante le battute d’asta internazionali. Offriamo un servizio di assistenza durante le fiere d’arte e abbiamo, infine, un settore educational che si occupa di coltivare ed educare nuovi appassionati e collezionisti.



Nata a Pechino nel 2004, la Present Contemporary Art - alla quale si è recentemente affiancata a Firenze la Present Art Associazione di Collezionisti e Mecenati – si distingue dalla Boulow per l’orientamento a diffondere l’arte occidentale in Cina. La Present è sostanzialmente un punto d'incontro tra soggetti diversi che hanno in comune l'interesse verso le produzioni artistiche contemporanee, ed è per questo che è diventata un riferimento per un nutrito gruppo di collezionisti ed imprenditori cinesi operanti in vari settori economici, spiega Giada Rodani responsabile della società e prosegue: entrambe, società ed associazione, hanno tra i principali obiettivi quello della diffusione dell’arte contemporanea occidentale in Cina. Present lavora per ideare e realizzare mostre, eventi culturali e manifestazioni legate al contemporaneo col fine di sviluppare l'arte di oggi e la reciproca conoscenza tra Italia e Cina. Favorendo l'inserimento di artisti italiani e stranieri nel Paese asiatico e promuovendo scambi culturali internazionali, la nostra struttura si pone come medium essenziale per la creazione di una rete di rapporti commerciali ed imprenditoriali al servizio dell'arte. I servizi offerti vanno dall’ufficio stampa a quello di vendita, seguendo i progetti dalla loro ideazione al loro sviluppo sia che si tratti di mostre o di eventi fieristici. Garantendo un supporto organizzativo e di marketing che permetta una rete di collaborazione che dalle istituzioni pubbliche e private si estende a riviste specializzate, gallerie, critici e operatori culturali.
A quanto pare nel Celeste Impero il mercato dell’arte è molto vasto e c’è spazio per tutti. Quantomeno per ora. Infatti, le due realtà non sono le sole di stampo nazionale in Cina. Tra queste Bizart, società sorta a Shangai nel 1998 grazie all’intuito di Davide Quadri, quando ancora il boom dell’arte non era esploso. A questa ha affiancato lo scorso anno Arthub, con sede a Hong Kong, con l’obiettivo di creare un network per la promozione dell’arte contemporanea in estremo oriente. Al 2002 risale, invece, Officina Ltd di Pechino, struttura tra galleria e not for profit, fondata da Rosario Scarpato e Monica Piccioni e che prevede eventi abbinati a seminari, workshop e incontri con gli artisti e di cui Exibart.onpaper ha già parlato in passato. Non resta che stare sintonizzati sul panorama cinese per vedere come queste vivaci realtà reagiranno all’arrivo della crisi economica del 2009. (Exibart onpaper n.54 - dicembre 2008)

Commenti

  1. La Cina ( paese senza diritti civili) si impone e vuole esprimere la sua nuova identità, (vedi le spettacolari scenografie delle olimpiadi).
    Vuole irrompere in un mercato globalizzato ed è già preda della sua corruzione.
    Arriva l’eco in Italia delle “vivaci realtà” cinesi, ed ecco che il discutibile sistema dell’arte italiana si propone promoter per operazioni di straordinaria capacità “al servizio dell’arte...”
    Quella, ben inteso della logica del mercato, dell’investimento, della promozione....

    Dell’arte, resta lo spolpato scheletro della logica del profitto....in questo caso "del capitalismo comunista...."

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