Media.comm(unity)/comm.medium

L’obiettivo è quello di sollecitare all’assimilazione, ovvero di penetrare, di interagire con l’universo dell’intelligenza generalizzata. Partendo dal presupposto che gli artisti hanno assunto un orientamento ad amalgamare i diversi linguaggi artistici che confluendo tra loro mutano ininterrottamente significato e contesto, nasce Media.comm, ossia l’opera diffusa attraverso il lavoro collettivo delle Art Community. Prendendo alla lettera il significato delle community, in quanto collettività che instaura relazioni reciproche tra gli individui che la costituiscono, la mostra intende offrire l’evoluzione dei gruppi artistici degli ultimi anni. Osservando l’ambiente nel quale l’artista opera assistiamo ad una radicale mutazione che coinvolge a maggior ragione il ruolo dell’autore. La mostra vorrebbe offrire al pubblico una riflessione sui problemi della nuova condizione artistica, che continua a mettere in discussione il senso dell’arte, evidenziando la filosofia di ognuno dei gruppi e fornendo la possibilità di farsi catturare dall’ambiente e dai medium che concorrono al gioco, sentirsi essi stessi medium, nonché perseguire negli effetti che questi artisti ci trasferiscono, spostano, trapiantano, dislocano sulla vita degli operatori anonimi. Introdotto da Polilab 03 a cura di Cristina Show, il percorso espositivo si snoda tra le sale dell’ex saponificio con l’enigmatica sezione Nickname che nonostante parta da nomi reali trasforma l’identità degli artisti che ne fanno parte come Rice, il Partito del Tubo - parodia del caos politico - Baggi, e Coniglioviola che opera tra post-trash e cultura web. Seguono Newsgroup, nel quale Inguine.net riunisce il lavoro di oltre trenta artisti, e Comm.noesis dove confluiscono alcune comunità noetiche, ossia di “pensiero”, con l’obiettivo di negare il primato dell’immagine a favore del pensiero filosofico. Intervengono testate quali Cyberzone, Millepiani e Collettivo 33. Polilab 04 apre l’esposizione al primo piano del Masedu. L’obiettivo di Bertinetti & Co è quello di realizzare una sorta di new museum assemblando, secondo i gusti del collettivo, i lavori di Boetti, Luthi, Long, Paolini, Pistoletto. Polilab 02 si presenta come una sorta di laboratorio che coglie le divergenze tra l’ironico ritorno al vero della pittura e l’immagine digitale tra narrazione ed astrazione sulle quali s’interrogano Passerella, Lupatelli, Mazzoni, Volpi, Neri, Notte e Matarazzo. Il collettivo di Polilab 05, costituito da Fantin, Cignini, Tozzi, Cattelan, Moschini e Teodori, esamina le problematiche della comunicazione concettuale con l’obiettivo di annullare l’oggettualità dell’opera d’arte. La mostra si chiude con la sezione Comm the comm che intende rappresentare il lavoro artistico comunitario, prendendo in considerazione le opere come ipertesti in collegamento a tutte le precedenti sezioni. Nessun linguaggio artistico è stato escluso. Opere pittoriche, scultoree, digitali, installazioni e video vengono esibite proponendo a chiunque voglia provare a formulare chiavi di lettura della nostra realtà che ogni immagine è accompagnata dalla sua assenza e dalla sua essenza concettuale.

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