La metafora del cantiere secondo Mei Ziqian


 E’ l’architettura al centro dell’indagine artistica di Mei Ziqian. Nello specifico il cantiere edilizio come luogo di relazione e scambio. Ma anche come metafora del tessuto sociale.


Il cantiere come cuore pulsante della metropoli. Come luogo di esperienze sociali e politiche ma anche come non luogo. Per Mei Ziqian, al secolo Francesco Meloni, il concetto di cantiere è metafora di cultura e di valorizzazione urbana come impronta identitaria di un luogo dal quale non si può prescindere. 
Costituita da una serie di installazioni, fotografie e alcuni dipinti, la mostra è un’antologica - che raccoglie oltre un decennio di produzione artistica - caratterizzata da un’indagine di matrice antropologica con l’obiettivo di rapportare individuo e architettura, società e tessuto urbano. Come nel plastico-installazione Hotel dove, in un luogo di passaggio, mette a confronto la struttura dell’edificio con quella sociale o in Mental Worksite, cantiere mentale di edifici privi di qualunque elemento decorativo. Mentre in Light Building, articolato light box composto da centinaia di negativi a colori, video e suoni assemblati a ricostruire l’evoluzione degli edifici dal Modernismo ai giorni nostri, esamina la struttura del grattacielo in relazione all’edificio popolare.


Unica nota stonata lo spazio, che inizia a configurarsi inadatto ad esposizioni temporanee per il carattere particolarmente caotico dei locali dove, oltre agli strumenti di lavoro che invadono gran parte dello spazio, si sono sovrapposti altri interventi artistici. Se non si considera l’horror vacui come valore aggiunto alla mostra.

Roberta Vanali

Mei Ziqian / Block Party
a cura di Efisio Carbone
Studio di Architettura LIXI

Cagliari, Via Ada Negri, 21

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