Carte Blanche: Corte, Nurcis, Raggio





A distanza di vent’anni dalla mostra-happening romana, Enrico CorteAndrea Nurcis e Sergio Raggio si riuniscono per un progetto – stavolta nella comune città natale – in totale autonomia decisionale. Difficilmente classificabili all’interno di una specifica corrente del panorama artistico nazionale, i tre eclettici artisti, caratterizzati da differenti background culturali, sono accomunati da una costante ricerca che spazia in diversi ambiti espressivi e che in Carte Blanche trovano il loro equilibrio instabile.




È dalla manipolazione di materiali eterogenei, con un’attenzione quasi maniacale per il dettaglio, che origina l’indagine di Enrico Corte, attraverso simbologie nascoste, il sovvertimento dei significati ma soprattutto mediante la decontestualizzazione dell’oggetto, che prevede una profonda conoscenza delle tecniche e dei materiali. Conoscenza comune anche per Andrea Nurcis, che i materiali li inventa, e ogni opera è un work in progress che si sviluppa nell’arco di un decennio o più, nel tentativo di giungere a un’opera d’arte totale con sculture che diventano architetture, dipinti che si dilatano nello spazio trasfigurandosi in oggetti scultorei. 




Attinge invece al tropicalismo, Sergio Raggio, per le sue monumentali elaborazioni digitali di forte impatto visivo. Sculture virtuali dalle soluzioni inaspettate, architetture d’invenzione che restituiscono una visione astratta tridimensionale fatta di cromatismi dall’intenso vigore espressivo.

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